• Ricerca di sé(nso)

    Sapere di dover morire

    In questo periodo, sto recitando con più attenzione l’Ave Maria e un’invocazione a San Giuseppe con cui ho deciso di concludere ogni giornata, in questo anno che il Papa ha voluto dedicare proprio al padre terreno di Gesù. Nei giorni scorsi, mi sono soffermata, in particolare, sulle parole conclusive di queste preghiere, che fanno entrambe riferimento alla morte. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatoriAdesso e nell’ora della nostra morte. …e chiedi a Gesù di restituire il bacio quando sarò sul letto di morte.San Giuseppe, patrono delle anime che stanno per morire, prega per me. Ogni sera, quindi, mi trovo a pensare alla morte alla luce di un’esperienza…

  • Sproloqui

    “La paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.”

    Vi ricordate quando, a scuola, ci dicevano di isolare il bullo di turno, affinchè si rendesse conto da solo dell’inefficacia delle sue azioni “violente”? Riflettevo sul fatto che, almeno in linea di principio, If You Were Me – Se Tu Fossi Me si fonda sulla stessa logica: io non voglio DOVER PARLARE della violenza. Non la ignoro quando viene commessa, anzi, la analizzo a fondo! Ma decido di non darle seguito, affinchè non si amplifichi nelle parole (che spesso la distorcono rendendola “spettacolo”) e soprattutto nei gesti di altri. E a lungo andare, spererei di non doverne parlare perchè effettivamente non ce n’è più motivo. Utopia? Ora, il problema, secondo…