• Ricerca di sé(nso),  Sproloqui

    Dall'”Alta infedeltà” agli “Atti dell’amore”: il salto (im)possibile.

    Quest’estate, mentre tornavo dalle vacanze, ho scritto sul mio cellulare la bozza di un post con l’idea di pubblicarlo su Facebook. Dopo l’ennesima delusione ricevuta da un ragazzo ero piena di risentimento+stanchezza emotiva+malinconia+cinismo e ho cominciato a rimuginare su tutte le volte in cui ho provato lo stesso subbuglio interiore e sul perché, ancora una volta, non riuscissi a venirne a capo. Il post in questione si articolava in una serie di “Dovevo capirlo quando…” e giù l’elenco di 7 episodi legati ad altrettanti individui a causa dei quali, negli ultimi dieci anni, mi sono sentita offesa+trascurata+maltrattata+presa in giro, ma ai quali ho sempre dato più di una seconda possibilità,…

  • Sproloqui

    “La paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.”

    Vi ricordate quando, a scuola, ci dicevano di isolare il bullo di turno, affinchè si rendesse conto da solo dell’inefficacia delle sue azioni “violente”? Riflettevo sul fatto che, almeno in linea di principio, If You Were Me – Se Tu Fossi Me si fonda sulla stessa logica: io non voglio DOVER PARLARE della violenza. Non la ignoro quando viene commessa, anzi, la analizzo a fondo! Ma decido di non darle seguito, affinchè non si amplifichi nelle parole (che spesso la distorcono rendendola “spettacolo”) e soprattutto nei gesti di altri. E a lungo andare, spererei di non doverne parlare perchè effettivamente non ce n’è più motivo. Utopia? Ora, il problema, secondo…

  • Ricerca di sé(nso),  Sproloqui

    Benedire… in che modo?

    Quando usiamo il verbo benedire, la maggior parte delle volte lo coniughiamo al congiuntivo: “Che Dio ti benedica!” Ma benedire non è semplicemente auspicare che qualcosa di bello accada in un futuro più o meno prossimo. Nella benedizione, per come la intendo io, le categorie della possibilità e dell’attesa – tipiche dell’augurio – vengono meno. Per questo io preferisco l’indicativo. Presente. 🙂 Non “Dio ti benedicA”, allora, ma “Dio ti benedicE”, qui ed ora. So che dice bene di te, così come dice bene di me e di tutti i Suoi figli, a prescindere dal loro comportamento. Non è un soltanto un augurio, ma una constatazione. “Dire bene” corrisponde, così,…

  • Sproloqui

    L’Eterno Adesso

    Habet etiam mala fortuna levitatem; fortasse erit, fortasse non erit, interim non est; meliora propone. Seneca, Lettere a Lucilio, Libro II Sono giorni che ripeto questa frase, bisbigliandola tra me e me o condividendola con le persone che, come me, hanno un estremo bisogno di positività per iniziare al meglio il nuovo anno. La dico continuamente per non lasciare più spazio nel cervello a pensieri come “Oh, ma tutte a me!”, “Mai ‘na gioia!” ecc. In sostanza: MO’ BBBASTA. La traduzione più diffusa è: Anche la sfortuna è mutevole; forse sarà, forse non sarà, nel frattempo non è; tu spera nel meglio.” Ci può stare…Però a me piace soffermarmi su…

  • Ricerca di sé(nso),  Sproloqui

    La risata pensante e la politica dell’allegria

    Sono passati 4 mesi (quattro??!!) dal mio ultimo post. I motivi sono tanti, troppi da elencare. Fondamentalmente, c’è da dire che il mio rapporto con la scrittura è un po’ particolare: ci sono periodi in cui imbratto continuamente il taccuino con pensieri, storie, appunti e disegnini, e periodi di aridità to-ta-le; per quanto la mia mente sia in costante iperattività, a volte mi risulta difficile mettere per iscritto ciò che accade dentro di – ma anche intorno a – me. Pigrizia, sfiducia, irriducibilità in forma scritta di pensieri troppo elaborati? Fate un po’ voi. Oggi torno a scrivere su questo blog, nel tentativo di sintetizzare gli avvenimenti interiori e quelli…

  • Racconti

    Utopia

    Giulia era riuscita a superare brillantemente il provino: bella presenza, simpatica e spontanea, indubbiamente la persona giusta per completare il quadro dei freaks che la Casa avrebbe ospitato. Lei, in effetti, tra tutti gli inquilini era la più “normale”, da poco laureata in Lettere e di conseguenza, prevedibilmente, disoccupata. Gli altri erano soggetti dai trascorsi più o meno impensabili: l’immancabile gay un po’ eccentrico, il seminarista in crisi vocazionale, quello che aveva sposato in seconde nozze la migliore amica della figlia, quella che si era fatta ingiustamente cinque anni di carcere per uno scambio di persona, il cultore dei tatuaggi total body, quella che aveva mollato il lavoro da cubista…

  • Letture Illuminanti

    I libri della mia vita – #6 “Edipo Re”, Sofocle

    A malapena, le tragedie greche – e tutte le opere del teatro antico – si leggono al Liceo Classico e, considerando il fatto che questo indirizzo scolastico viene scelto da un numero sempre più esiguo di studenti, è un vero peccato. Capolavori che meriterebbero di essere tramandati come un “possesso perenne” al pari della Storia (l’espressione fu adottata da Tucidide in riferimento alla sua opera sulla Guerra del Peloponneso), vere e proprie “scuole del sentimento” in cui ciascuno può imparare a riconoscere e decifrare i propri moti interiori, confrontandosi con semi-dèi ed eroi, immortali modelli di virtù e al tempo stesso emblemi della caducità umana. Di tragedie greche alle quali…

  • Racconti

    Fiaba (o favola?) per bambini quasi cresciuti

    Quante volte, felicemente sospesi in un sogno ad occhi aperti, o semplicemente persi nei nostri pensieri, ci ritroviamo così, col naso all’insù, a contemplare l’azzurra immensità che ci sovrasta… Il nostro volto, solitamente teso e preoccupato, senza controllo accenna un sorriso, tra il compiaciuto e il disilluso, per quella libertà che il cielo sembra prometterci e che un momento dopo ci toglie, non appena un clacson, una spallata sull’autobus, il telefono che squilla, ci costringono a ridirezionare il naso, e così lo sguardo, verso terra, verso ciò che è più alla nostra portata e che sa davvero poco di libertà… Un gioco. Lo facevo sempre da bambina, guardando il cielo.…

  • Letture Illuminanti

    I libri della mia vita – #5 Poesie di Sergio Corazzini

    Una mattina qualsiasi di qualche anno fa. Scendo dal 40 e mi incammino verso Sant’Andrea della Valle. Semaforo verde, attraverso la strada, Corso Rinascimento. Tra la gente incrocio lo sguardo di un amico. “Che ci fai da queste parti?” mi chiede. “Non mi prendere per pazza” rispondo, “In questo quartiere visse il mio poeta preferito. Voglio cercare la sua casa.” Sorride divertito, ma decide di assecondare la mia pazzia: “Dai ti accompagno, la troviamo insieme e poi ti saluto.” Percorriamo la via in lungo e in largo, poche indicazioni annotate su un post-it, Piazza Navona, “Torniamo indietro”, tra le mani stringo un libro di poesie. Chiediamo ai Carabinieri, “Boh, mai…

  • Letture Illuminanti

    I libri della mia vita – #4 “Camminate nella luce finchè avete la luce”, Lev Tolstòj

    Comprai questo libro su consiglio della mia carissima amica Paola. Prima di allora, non avevo mai familiarizzato con la monumentale produzione letteraria di Tolstòj; e aggiungo un mea culpa affermando di non aver nemmeno mai letto i suoi più famosi malloppi…non ancora, almeno! Durante una delle nostre prolifiche chiacchierate di aggiornamento, Paola mi parlò con entusiasmo di un racconto intitolato “La morte di Ivàn Il’ìc“: “Lo devi leggere Maria Sa’, è stupefacente come Tolstòj riesca a scavare così a fondo nei ragionamenti contorti della mente umana di fronte al mistero della morte…” La mini-recensione mi incuriosì e, quando acquistai il libro, notai con piacere che l’unica edizione disponibile presentava questa…